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OLTRE LA CORNICE, le opere di Valerie Hegarty

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Il desiderio di evadere dal vincolante limite della cornice, ha portato l’artista Valerie Hegarty a distruggerla, non solo metaforicamente, ma anche materialmente, permettendo alla tela e quindi al soggetto dell’opera di interagire con il mondo reale. Attraverso i suoi lavori sembra commentare la storia dell’arte, la sua “furia distruttrice” colpisce infatti soprattutto opere legate al mito americano.

Ri-Produce infatti famose opere d’arte già esistenti, per poi distruggerle tramite artifici associati al loro significato storico. La realizzazione delle sue opere prevede l’utilizzo di  chiodi, martelli, seghe, pialle, secchi e molti altri strumenti quotidiani che invadono lo spazio “artistico” portandolo su un piano molto più concreto, ma anche di materiali più fragili e precari come il legno, la schiuma, l’acqua e la carta. Non si tratta solo di un atto distruttivo il suo, osservando attentamente le sue opere ci si rende conto che vera protagonista è la tematica che sembra prendere il sopravvento sulla staticità della raffigurazione e mettersi in contatto con l’ambiente che li circonda.

I suoi quadri hanno l’aspetto di oggetti lasciati in preda ad eventi climatici significativi, terremoti, inondazioni, incendi, da cui sono usciti assumendo nuova forma, modificati, semi distrutti e invecchiati dagli eventi, continuano ad aver molto da dire, vogliono rinascere. Valerie Hegarty è un’artista contemporanea che vive e lavora a New York, molti dei suoi lavori infatti si possono trovare alla Nicelle Beauchene Gallery. La sua produzione artistica va dal 2002 a oggi e le sue opere non passano certo inosservate, tutto irrompe, evade, esplode.

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