Analizza la parte più nascosta dell’uomo attraverso una totale libertà di espressione, l’artista parigino Olivier Valsecchi, classe 1979, che da ormai dieci anni coltiva la fotografia con un approccio autodidatta.
Nella serie di fotografie intitolata Klecksography, propone alcuni corpi nudi, di cui ne regala una versione del tutto particolare, così come uno scultore utilizzerebbe il marmo, o come un pittore stenderebbe il colore, Valsecchi li plasma e li modifica ottenendo il risultato desiderato.
La Kleksografia infatti è quel tipo di disegno ottenuto piegando più volte un foglio con all’interno una macchia di inchiostro. Potrebbero sembrare statue organiche inserite in uno spazio senza tempo, in realtà sono corpi femminili e maschili che si pongono in modo nettamente diverso rispetto alle immagini di nudo utilizzate da media e pubblicità per attirare l’attenzione.
Suo lavoro più recente Drifting, un vero e proprio viaggio attraverso la storia dell’arte che vede fondersi la tradizione del nudo con il genere della natura morta delle Fiandre.
Visi inespressivi, corpi immobili inseriti in una misteriosa atmosfera in cui sembra vigere il silenzio, forti chiaroscuri accentuati dalla luce, ogni fotografia sembra disiorentare lo spettatore.
L’’aurea surreale pervade ogni dettaglio l’osservatore in una confusa posizione intermedia tra le sue certezze e la caducità del tempo. Luce ed oscurità, ordine e disordine, acqua e nebbia, in queste immagini di Valsecchi, l’uomo sembra risvegliarsi da un sonno profondo, togliendosi tutta la polvere di dosso.
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