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KIDULT e la protesta contro il lusso

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Scrive il proprio nickname attraverso graffiti sulle facciate di grandi boutique, stiamo parlando di Kidult lo street artist francese in costante lotta contro il mondo del lusso.
Sua unica “arma” artistica, un estintore riempito di vernici acriliche con il quale “KIDULTIZZA” i negozi di lusso delle maggiori metropoli mondiali, sia essa a NY, Londra o Parigi.
Finora tra le boutique Kidultizzate ci sono: Kenzo,Louis Vuitton, Celine, Maison Martin Margiela, AgnesB., Colette, Supreme, Hermes, Christian Louboutin e le due di MARC JACOBS a Soho e Parigi.

La KIDULTIZAZZIONE, com’è stata definita, è una forma di protesta attuata dal graffitaro senza volto, i cui segni di riconoscimento sono: la maschera raffigurante un teschio che indossa per mettere in atto le sue malefatte e il suo tag “KIDULT” o “KID”. La sua filosofia si scontra con i grandi colossi del lusso, in quanto sostiene che questi sfruttino l’arte e in particolar modo la street art mercificandola con il solo scopo di far soldi e non badando alle sue origini, alla storia e al suo vero significato.
Molto nota la vicenda che accompagna la protesta contro la boutique parigina di Marc Jacobs, in rue Montpensier, in cui l’artista ha rivestito con un enorme 686 in verde vivo accompagnato da simbolo del dollaro la vetrina principale.

Perché la sua azione non fosse limitata al fatto fisico e circoscritta alla sola città si Parigi, l’artista ha fotografato il graffito e l’ha postato su Twitter, accompagnando l’immagine con un messaggio provocatorio: “680? 689? 686? How much are you going to sell this for?” Il 686 si riferisce ad un’azione precedente del provocatore che aveva scarabocchiato la parola “art” sul muro del negozio dello stilista a Soho, New York. Lo stilista allora l’aveva fotografata e stampata su t-shirt vendute al prezzo di 686 dollari! Da allora si può dire sia guerra aperta tra i due, l’artista si oppone infatti al dilagare di un lusso che è schiaffo alla miseria e quasi mai giustificato da un corrispondente valore reale degli oggetti, spesso futili.  Quel che è certo è che Marc Jacobs è riuscito a vedere nel gesto la possibilità di un bel lancio pubblicitario, realizzando subito le nuove t.shirt.

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