TESTIMONIANZA ED ARTE nei ritratti di Phil Borges
Riesce a dar voce a chi non ce l’ha, attraverso l’utilizzo dell’immagine fotografica, l’artista Phil Borges, considerato uno dei “maestri artisti” della fotografia americana, documenta con passione da ormai oltre 25 anni, la vita delle popolazioni tribali di tutto il mondo.
I suoi “ritratti ambientali” evidenziano le maggiori problematiche degli indigeni mostrandole in modo chiaro, rivalutandone la cultura e mettendo l’accento sul loro valore e sulle continue sfide a cui devono far fronte. Cerca di rendere più comprensibili le tematiche riguardanti le popolazioni in via di sviluppo, l’artista ha infatti descritto il suo lavoro con queste parole: “Voglio che lo spettatore veda queste persone come individui, che conosca i loro nomi e un po’ della loro storia, non che le veda solamente come degli estranei che abitano terre lontane.”
Phil Borges, pluripremiato report umanitario, nel 2008 ha collaborato con Amnesty International pubblicando Enduring Spirit, le sue raccolte fotografiche sono tradotte in 4 lingue e le sue opere sono esposte nei musei di tutto il mondo.
L’artista è mosso da una missione e un cammino spirituale e di vita, che lo portano a spingersi negli angoli più remoti del mondo per dare un’immagine reale, attraverso la sua fotografia, a realtà straordinarie e uniche, che altrimenti non avrebbero modo di essere svelate.
L’artista è in grado di cogliere magistralmente, l’attimo sospeso e la denuncia della realtà nella sua sfumatura più veritiera, unendo testimonianza e arte.
Nei suoi 25 anni di carriera, Phil Borges ha vissuto e documentato culture diverse dalla sua, viaggiando in tutto il mondo ed il suo ultimo progetto l’ha guidato fino alla “Torre d’acqua dell’Asia”, l’Altopiano Tibetando, di cui ha dato una meravigliosa versione nel libtro “TIBET Culture on the Edge” edito da Rizzoli International Publication nell’ottobre del 2011.
[nggallery id=267]