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Corcos in mostra i sogni della Belle Epoque

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Palazzo Zambella ospita fino al 14 dicembre, l’antologica più completa mai dedicata al pittore livornese.Oltre 100 dipinti, in grado di ripercorrere la sua vicenda artistica, attraverso i suoi più noti capolavori, e numerose opere inedite.

Spesso ti guardano dritto negli occhi, senza sedurti o interrogarti,  ti fissano per tirati ne loro mondo, per permetterti  di immaginarlo. Sono le donne ritratte da Vittorio Matteo Corcos, pittore livornese che con Giovanni Boldini e Giuseppe De Nittis conquistò la Parigi di fine secolo. Sono donne che leggono, donne indipendenti, intelligenti, di cui l’artista ama l’eleganza e la bellezza. Tra le tante che si incontrano a Palazzo Zabarella a Padova, che ospita la mostra monografica più ampia mai dedicatagli, si incontra Elena Vecchi protagonista del dipinto “Sogni”, opera del 1896, immagine guida dell’esposizione, in arrivo dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dove è conservato. Qui i libri sono appoggiati su una panchina, e sembra che la giovane si stia concedendo una pausa, mentre ancora le scorrono nella mente le immagini suscitate dalla lettura, chissà quale, da cui si è appena distaccata. A fine Ottocento era stata definita una figura di “seducente perversità”, secondo alcuni critici il pittore l’aveva colta nell’attimo in cui pensava a “ciò di cui non dovrebbero sognare le ragazze”. La famiglia della ragazza fece di tutto per  ritirare le richiestissime cartoline che riproducevano il dipinto, giudicato scandaloso e capace di far scappare i pretendenti. Differente invece la storia che racconta il dipinto “in lettura sul mare” in cui Ada, figliastra di Corcos, è ritratta con un libro aperto sulle ginocchia, un libro aperto sulle ginocchia. Accanto lei un ragazzo sdraiato legge, Ada e un secondo giovane sembrano riflettere sulle pagine che hanno appena abbandonato.  Il quadro è del 1910, e qui i presunti sogni peccaminosi di Elena, lasciano il passo alla malinconia per un’epoca che sta per finire.

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