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LE INSTALLAZIONI FLUTTUANTI di Seon Ghi Bahk

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Complesse sculture evanescenti, realizzate attraverso un lavoro certosino in cui caratteristica fondamentale è l’estrema precisione.
Le opere dell’artista coreano Seon Ghi Bahk, per lo più installazioni, fluttuano nell’ambiente e con delicatezza portano a riflettere sulla transitorietà dell’esistenza. Realizzate con innumerevoli pezzetti di carbone sospesi su fili di nylon, le sue creazioni affascinano e al tempo stesso disorientano lo spettatore.
L’artista reinterpreta forme geometriche e oggetti comuni come vasi, tavoli, scale e colonne, isolati dal loro contesto usuale e riproposti in una versione quasi grafica e bidimensionale, come fossero disegni proiettati nello spazio architettonico.

Più consistenti e imponenti di uno schizzo ma più eterei dei modelli originali, i grandi oggetti di Bahk Seon Ghi sembrano costruirsi, o smaterializzarsi, davanti a gli occhi di chi le osserva in un equilibrio di permanenza e precarietà.
L’artista coreano, si è appassionato di scultura durante gli studi d’arte in Italia, e la scelta di utilizzare il carbone come materiale prevalente non è casuale: le sue installazioni, sospese in un gioco di luce, rappresentano la relazione tra l’uomo e la natura, tra le espressioni della cultura umana e i prodotti perfetti della natura. Il carbone che in origine era legno d’albero e quindi vita, deve la sua esistenza alla morte della pianta e a un processo di trasformazione. Proprio per questo l’artista se ne serve per costruire opere che vogliono far riflettere sul ciclo della vita e sulle profonde relazioni tra esistenza, declino e rinascita.

I pezzi sembrano levitare sospesi in posizioni esatte, costruendo alte colonne, sfere e frammenti astratti in vari stati di completamento di altre forme.
Il suo ultimo lavoro dal titolo “Fiction of the Fabricated Image” rappresenta delle colonne architettoniche che, nelle intenzioni dell’artista, parlano del rapporto fra l’umanità e la natura e di come quest’ultima può essere utilizzata nella creazione della civiltà stessa.
Le opere dell’artista rimarranno in mostra alla Zadok Gallery di Miami fino al 25 agosto 2014.

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