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LA MAGIA DELLA SABBIA E DELL’ACQUA nelle opere di Andrea Amador

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Grandi spiagge divengono tela sulla quale imprimere meravigliosi disegni, raffinati e delicati. La sabbia, si sostituisce ad olio, acrilico, matite, ed un semplice rastrello da giardino diviene strumento espressivo privilegiato. Si tratta della ricerca artistica di Andrea Amador, artista americano, classe 1971 a San Francisco. I suoi capolavori prendono vita in un luogo insolito, attraverso una tecnica al quanto originale,l’artista decora infatti le spiagge come fossero un grande quadro; avvalendosi del noto Google Earth per individuare le migliori location per le sue opere, attendendo pazientemente la luna piena per sfruttare al massimo la bassa marea e completare i suoi spettacolari disegni.

Dopo aver realizzato uno schizzo sulla carta, con un semplice rastrello da giardino riporta il disegno sulla sabbia abbellendo, con la sua arte,l’aspetto di magiche spiagge, della coltre soffice e incontaminata; le sue opere sembrano nate grazie ad una magia, ghirigori, forme geometriche, mosaici, simboli, intarsi raffiguranti le forme più strane, giganteschi fiori i cui petali, da lì a poco, verranno cancellati dalle onde del mare.
La tecnica utilizzata, definita “
Playa Painting” (disegni sulla sabbia) è un mezzo effimero ma magnifico, per il quale servono diverse ore, visto che si tratta per la maggior parte delle volte, di capolavori dalle grandi dimensioni, fino a 90 x 150 metri.

L’artista sfrutta contrasti di colori della sabbia asciutta e di quella bagnata, utilizzando una corda come guida per effettuare i suoi motivi geometrici.
Amador trae ispirazione dalla
geometria sacra e dal fenomeno dei cerchi nel grano in Inghilterra, ma anche dalle arti marziali, i suoi disegni sulla sabbia rendono infatti tangibili i flussi energetici, rappresentandoli nei modelli presenti in natura che raccontano quel che è accaduto e accade, in un gioco in cui presente e passato “vivono”, si mostrano “sensibili” alle mutevoli condizioni del mare; sono lì a ricordarci la mortalità, la non eternità della bellezza fisica, la durata effimera delle cose, la fragilità della vita, esortandoci ad una riflessione interiore.
L’unicità e la transitorietà delle sue creazioni si integrano perfettamente con l’ambiente circostante, fino a quando la marea non si alzerà, facendole sparire per sempre.

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