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IL MONDO VISTO DA UN AQUILONE, negli scatti di Gerco de Ruijter

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Un mondo inaccessibile, astratto e meraviglioso, le immagini fotografiche del paesaggista olandese Gerco de Ruijter spiazzano e sorprendono perchè a un primo impatto non è facile capire se si tratti di quadri astratti o fotografie.
Il suo stile è davvero particolare, l’artista utilizza infatti una macchina fotografica analogica, a pellicola e con un obiettivo grandangolare che viene attaccata ad un aquilone lasciandolo volare ed ondeggiare a circa 50 metri di altezza dal suolo, e solo quando il fotografo pensa che stia sorvolando qualcosa di interessante, la macchina viene azionata con un telecomando.

Essendo il vento a trasportare il mezzo fotografico, lascia altresì al caso l’inquadratura delle sue foto aeree, non sa infatti cosa viene inquadrato, permettendo al risultato di sorprenderlo di volta in volta. Prive di orizzonte, simili a quadri astratti, le sue immagini ritagliano un mondo che l’uomo non potrebbe naturalmente vedere. Pattern, ritmi ricorrenti, texture, tutti particolari immortalati da una prospettiva del tutto nuova, quasi fosse lo sguardo di un uccello a scegliere gli attimi da immortalare, trasformando il paesaggio in qualcosa di diverso e straordinario in continuo mutamento, anche a seconda delle ore del giorno e del trascorrere delle stagioni.

Il taglio dell’inquadratura, quasi sempre rigorosamente quadrato e la composizione perfettamente geometrica associata alla mancanza di scala prospettica e punti di riferimento dimensionali ci impediscono di capire se quello che stiamo guardando è infinitamente grande o infinitamente piccolo, se è naturale o astratto, con un effetto decisamente spiazzante. Assoluta protagonista la terra, la poesia dei suoi paesaggi e la forza dei colori naturali.

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