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LE SAGOME FANTASMA di Daan Botlek

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Racconta una surreale dimensione corporea con umorismo e alienazione, attraverso spiritosi ed imprevedibili personaggi, si tratta dello street artist ed illustratore olandese Daan Botlek.
Affascinato dalla psicologia e dall’interazione umana, realizza corpi umani stilizzati e minimali che si trasformano in involucri candidi, spettri ingenui che sembrano provenire da un’altra dimensione, probabilmente quella di semplici fumetti  o delle fiabe, interagiscono con lo spazio circostante per prendere vita e invadere il nostro mondo, portandovi un grande carico di allegria.

Ha rivestito i muri di diversi stati europei, dalla Germania alla Thailandia, ogni luogo nelle mani di Daan Botlek acquista nuovo aspetto grazie ad una grande carica di fantasia. Simpatica la rocambolesca fuga di due sagome bianche, che sembrano rincorrersi attraverso i muri di un edificio abbandonato a Berlino, dal titolo: “Escape from Wuhlheide
Le sue figure, un chiaro omaggio allo stile di Keith Haring, inventano una tridimensionalità immaginaria, giocano con i loro involucri e le loro ombre, osservano con malinconia e afflizione un mondo che sembra essere troppo fatiscente, duro e violento per la loro natura candida.

Partendo da una porta o una finestra, un muro o un palo Botlek riesce ad intrecciare i suoi personaggi con la realtà circostante e ad inserirli nel contesto rendendoli apparentemente esistenti, come se non fosse anormale vedere un’enorme sagoma umana intenta ad uscire da una porta proprio perché la porta è realmente lì e riutilizzando l’elemento di base è possibile inserire il dubbio dell’immaginario. Si aggirano silenziosi in attesa di tornare al loro mondo giocoso ed ironico, nascosto tra gli angoli più sperduti del nostro. Un mondo giocoso ed ironico il suo.

 

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