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TRA L’ARTE CONCETTUALE ED AVANGUARDIA, le sculture di Chen Wenling

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Nascondono le immagini intangibili del consumismo, le sculture dell’artista cinese Chen Wenling, che rivelano come i beni materiali abbiano pervaso dagli anni novanta in poi ogni frangente di vita.
La biografia dello scultore ha fortemente influenzato la sua ricerca artistica, nato a Anxi, un piccolo villaggio nella provincia del Fujian in Cina Wenling faceva infatti parte di una famiglia povera e non potendo permettersi di comprare nuovi giocattoli, fin da bambino ha creato con l’argilla piccole sculture con cui giocare. Da allora il desiderio di studiare l’arte come professione l’ha portato a frequentare l‘Accademia di Xiamen di Arte e Design, dove si è laureato nel 1991, e a studiare scultura presso l’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino, dove ha ricevuto il diploma nel 1994.

La sua auto-rappresentazione estrema inizia con la serie “Red Boy”, in cui i leit motif sono gioia, paura, gioco e fantasia.
Negli anni Novanta, la scultura tendenzialmente assorbiva l’arte concettuale e l’arte d’avanguardia, dando vita ai due grandi filoni della scultura contemporanea, ossia il realismo e la scultura d’avanguardia. Rimane però difficile collocare le opere di Chen Wenling in uno dei due orientamenti. Nella serie “Red Boy” l’artista utilizza semplicemente un colore distintivo e un movimento del corpo esasperato per rappresentare uno stato specifico dell’umanità.

Una forma di auto-rappresentazione di grande impatto visivo attraverso cui Wenling mostra valori terreni estremi, come eccessi di felicità, isolamento, difficoltà e così via, un’espressione di gioia e dolore vista come manifestazione ultima e ideale. il linguaggio della sua scultura esprime principalmente il suo personale stato fisico, che è tema personale, condizione dell’io e manifestazione di sé. Le sue sculture sono stati esposti in diversi luoghi tra cui Hong Kong ed il Duolun Shanghai Museum of Modern Art di Shanghai. Ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive.

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