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TRA ASTRATTO E FIGURATIVO, le sculture di Thomas Houseago

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Una ricerca che mescola fonti artistiche (Michelangelo, Rodin, Jacob Epstein con il suo celebre Rock Drill, considerato un riferimento fondamentale) e musicali (da John Lennon ai Sex Pistols) e cinematografiche (da Star Wars a The Hurt Locker, passando da Uma Thurman e Klaus Kinski), quella di Thomas Houseago, artista scozzese di stanza in California, classe 1972, che si dedica con grande impegno all’esplorazione delle tecniche, il modellato, l’intaglio, la fusione, e dei materiali tradizionali della scultura, ferro, bronzo, legno, gesso ed alluminio. Diversamente da molti coetanei d’analoghe idee, Houseago ha scelto di esplorare il dominio della figurazione e la rappresentazione della forma umana.

Le forme e gli assemblaggi che realizza sfuggono a ogni forma di classificazione culturale: il riferimento a Picasso e alla scultura africana dialoga con la passione per la fantascienza. La questione, esistenziale e politica, della violenza è al centro dell’opera dell’artista: violenza della città (Leeds o Los Angeles), violenza della guerra. Lo stesso Houseago ha infatti affermato: “Voglio che le mie sculture facciano riflettere sul corpo umano blindato, svanito e ferito”.
Nelle sue opere scaturisce un gioco continuo di scarti tra l’astratto e il figurativo, il finito e il non finito, la fisicità dell’oggetto e la vulnerabilità del materiale. il suo lavoro, infatti, fonde stili diversi, che vanno dalla scultura classica a quella rinascimentale, passando per l’arte tribale e persino per le forme della fantascienza.

L’artista ricerca la maestosità nelle grandi sculture figurative, fisicamente imponenti in termini di grandezza, ma allo stesso tempo vulnerabili e fragili nella loro costruzione, che appaiono mostruose ma non minacciose. I suoi lavori sono prima costruiti attorno ad una leggera struttura in ferro, a cui l’artista aggiunge diversi materiali come argilla, gesso, legno e canapa. Alcuni pezzi includono anche disegni a grafite o carboncino, volti o anatomie, che vengono poi montati su gesso o legno e inclusi nell’opera scultorea.

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