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I LIBRI DIVENTANO TELA, nei dipinti/scultura di Mike Stilkey

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I “veri” libri, quelli che profumano di carta e di tempo, quelli adagiati in disarmonico equilibrio sulle mensole di polverose librerie, nostre case e nelle biblioteche. Nell’epoca degli e-book, della rete, dei tablet e dei mobile phone, c’è ancora chi pensa a quei vecchi libri, e proprio in loro, nella poesia della memoria di cui sono intrisi, ha trovato spunto creativo per le sue opere.
Mike Stilkey, pittore californiano classe ’75, è giunto alla ribalta grazie alla sua originale ricerca creativa, come tela per i suoi dipinti, utilizza infatti il dorso e le cover di libri riciclati, recuperati dalla spazzatura. Stilkey li impila e grazie ad inchiostri di china, pittura acrilica e semplici matite colorate, crea delle vere e proprie sculture che raffigurano personaggi retrò, un po’ grotteschi, richiamando l’espressionismo dell’epoca della Repubblica di Weimar e Egon Schiele.

La letteratura diventa quindi pittura ed il risultato sono bellissime installazioni, alcune di dimensioni ridotte (5 o 6 libri) altre considerevoli (intere pareti) che ritraggono scene a cavallo tra il surrealismo ed espressionismo, rese ancora più fantastiche dalla composizione dei libri che gioca con la superficie e i volumi, l’artista aggiunge un tocco quasi fiabesco, creando personaggi, spesso animali antropomorfizzati, ma anche scheletri in smoking, che sembrano usciti da un luogo magico. I soggetti ritraggono le sue passioni, le fantasie, i ricordi, le donne.
Stilkey ha sempre amato dipingere sulla carta vintage come supporto, dalle pagine dei libri vecchie e usate alle loro copertine, fino al giorno in cui osservando una pila di volumi, l’artista ha ben pensato di renderla tela.
Dalle prime opere alle grandi installazioni il passaggio è stato rapido: ora espone in gallerie d’arte che gli commissionano intere pareti, a biblioteche, fino a piazze pubbliche.

Tra i luoghi dove sono state esposte le sue sculture di libri dipinte il Bristol City Museum e il Bakersfield Museum Of Art in Bakersfield (California); il Mesa Contemporary Arts Museum (Arizona), l’Andrea Schwartz Gallery di San Francisco, molti sitituti scolastici, come la Ketchum, o la Rice University, Houston, (Texas). Le maxi-installazioni di Mike Stilkey sono state richieste ad Hong Kong, Pechino, Berna, Manila e anche a Torino.Il suo stile si rifà all’espressionismo tedesco, all’epoca della Repubblica di Weimar, all’arte di Egon Schiele, e Mike , dal mondo de ‘Il maestro e Margherita’ di Bulgakov.

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