La passione per l’arte a “nudo”
Le stravaganze fanno parte del patrimonio di questo mondo, di certo l’uomo con la sua arte e fantasia contribuisce ad alimentarle, ed è così che a Parigi presso il Palais de Tokyo, si aprono le porte a circa 160 nudisti naturalisti. Nel senso, che i nudisti parigini hanno accesso alla mostra d’arte contemporanea in alcuni orari stabiliti, quindi arrivano al Museo si spogliano come la mamma li ha fatti e con la totale disinvoltura che li distingue, si aggirano per le sale ammirando le varie opere esposte.
Certamente una stravaganza, che per i comuni mortali d’idee “antiche” è sicuramente non comune, lontano da ogni logica razionale. Tant’è, che a detta dei nudisti visitatori, senza abiti quindi “a pelle”, riescono ad apprezzare appieno ogni opera, ne sentono l’essenza e le profonde vibrazioni.
Parigi capitale del nudo
La città non è assolutamente nuova a questo genere d’iniziative, infatti, questo del Museo al Palais de Tokyo è un “esperimento” conseguente a un altro avvenuto tempo fa in parco della città, dove i nudisti si sono riuniti per una piccola dimostrazione di disinvoltura corporale!
Sulla stessa lunghezza d’onda anche un ristorante parigino che da novembre scorso offre piatti e bevande ai nudisti della città, quindi si entra al ristorante e ci si spoglia per sentirsi come a casa. Parigi conta circa 90mila nudisti mentre in tutto il paese sono circa 2,6milioni, insomma, tanti e contano, quindi riescono a influenzare la società favorendo un po’ anche i loro interessi.
Il nudo dell’arte visto dai nudisti
Probabilmente i nudisti hanno delle percezioni amplificate quando spogli dei vestiti, tuttavia è abbastanza ironico immaginare un nudista di fronte a un nudo d’autore, chissà, probabilmente è un po’ come guardarsi allo specchio.
Tuttavia occorre ammettere che, i nudisti superano sicuramente quelle barriere intellettuali e sociali che nella maggior parte delle persone sono tabù, quindi dei freni alla completa essenza dell’essere non “mascherato”, a dire il vero si tratta di avere anche un bel po’ di coraggio! Comunque complimenti.
Immagine via: www.tpi.it