Messina: il murales nel cortile del carcere per rendere meno grigie le giornate!
È notizia di oggi, sono in corso i lavori di realizzazione di un’opera molto singolare nella Casa Circondariale di Messina a Gazzi, il writers messinese Nicolo’ Amato (Nome d’arte: Nessunettuno) insieme a cinque ospiti dell’istituto sta realizzando questo murales. Si tratta di un’opera destinata a dare un tono meno pesante alle mura del cortile di questo carcere, un’idea promossa dal Cepas (Centro Prima Accoglienza Savio). Sarà gigantesco questo dipinto, coprirà le pareti interne con un messaggio positivo, di speranza e cambiamento per i detenuti presenti nell’istituto.
Una bella iniziativa che potrebbe essere replicata in tutti gli istituti, offrendo anche la possibilità ai detenuti di realizzare il proprio murales, un’arte che offre anche una buona occasione di riscatto per quanti sono in condizione detentiva.
500 metri di murales in carcere
Sarà gigantesco, coprirà le mura interne su una superficie di circa 500 metri quadri, quest’opera singolare rappresenterà la storia del profeta Giona e della balena, un’immagine che è anche di buon augurio per i detenuti, oltre ad essere visivamente più gradevole rispetto alle mura grigie e trascurate del carcere.
La pancia della balena in questo caso rappresenta quel varco da superare per andare incontro alla libertà, sicuramente un messaggio che solleva anche il morale e grazie ai colori. offre occasioni di buon umore e positività!
150 litri di colore per le mura carcerarie
Per realizzare questa grande opera pittorica occorrono fiumi di colore, ovviamente pittura per esterni poiché dovrà resistere agli agenti atmosferici, colori che vanno dal bianco, nero e blu, necessari per realizzare il dipinto di Giona e la balena.
Il giovane artista messinese avrà un bel da fare insieme ai suoi cinque collaboratori, 500 metri quadri sono una bella superficie da coprire di colore, ma sicuramente la fatica sarà superata grazie al fine altruistico di quest’opera, che ci auguriamo renda più liete le giornate dei detenuti con un tocco d’arte!
Immagine via: www.letteraemme.it