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TRASFORMA FOTOGRAFIE IN QUADRI SURREALI, l’artista Sebastiaan Bremer

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Visioni remote, immagini inconsce, pensieri fantastici e surreali si intrecciano nelle opere dell’artista olandese Sebastiaan Bremer, conosciuto per la sua abilità nel trasformare fotografie ordinarie in quadri surreali, dipinti con grande tecnica ed estrema minuzia.
L’artista opera interventi su foto personali e scatti di famiglia, dopo averle ingranditi all’estremo, li modifica con l’uso di inchiostro a china o inchiostro per stampa fotografica, attraverso una fitta, elaborata rete di tonalità diverse, ricreando un’immagine superficiale costituita da paesaggi fluttuanti, figure ondeggianti e forme evanescenti.
Immagini scattate in modo istantaneo, divengono campo d’azione quasi maniacale, sul quale l’artista interviene attraverso migliaia di punti bianchi opachi, di piccole sfere che trasformano la superficie dell’immagine fotografica ottenendo un effetto decorativamente magnetico.

Bremer dal 1992 vive e lavora a Brooklyn, negli Usa, e dalla fine degli anni 90 è noto per la sua tecnica di pittura davvero originale. Le sue opere sono chiaramente ispirate dalla fotografia spiritica del 900, inaugurata dall’incisore americano William H. Mumler, dal Simbolismo di fine secolo, dalla poesia di Rainer Maria Rilke e dalla pittura di Odilon Redon.
Il suo lavoro si sviluppa lentamente, ricopre immagini per lui importanti, ma lontane nella memoria dando così vita ad un mondo del tutto personale, fatto di figure, testi, simboli e forme spettrali che diventano parte dello sfondo sottostante per poi svanire e dileguarsi in un mare di punti sospesi.

Osservare l’opera è come affondare nell’inconscio: parallelamente all’immagine fotografica si espande un mondo onirico e fantastico, che si estende al di là del tempo e dello spazio e sembra non avere né inizio né fine. Lo sguardo si perde e i pensieri si smarriscono. I suoi disegni ricordano la purezza delle ragnatele, la schiuma del mare e i tratti sottili dei sismografi. L’uso d’inchiostro fotografico gli permette inoltre di sfumare o annebbiare le forme, accentuandone solo alcune attraverso i colori e velandone altre di mistero. In alcune opere si riesce a distinguere nitidamente la fotografia sottostante, in altre è invece totalmente illeggibile, ma in ogni caso più si guarda, più si scorgono particolari prima nascosti, quasi che lentamente da angoli remoti della mente risorgano immagini e ricordi abbandonati.

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