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Turchia, arte in via di estinzione?

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Il paese ha una cultura millenaria, le varie forme d’arte della Turchia hanno contaminato gran parte d’Europa, dove ancora oggi ne sono ben visibili i segni, eppure, questo grande paese fatica a trovare una connotazione di sostegno della propria cultura artistica. Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan punta a una cultura nazionalista, per certi versi propagandistica di una politica fatta a tavolino, senza lasciare spazi e sfogo all’arte come dovrebbe essere.

Il conservatorismo è parte di una politica che ha una matrice nazionale, religiosa e appunto conservatrice, che purtroppo spesso sfocia in censure che hanno il senso della negazione della libertà, in un certo senso una condizione autoritaria e decisionista che non è ben propensa ad accettare altre idee se non quelle dettate dal dogmatismo di turno.

L’arte sospesa della Turchia

A partire dal 2016, dopo il tentato golpe mai chiarito completamente, l’arte e non solo quella sembra stiano vivendo un momento di apparente sospensione, messa in un limbo in attesa di tornare a respirare. Questa condizione ha mutato non solo la cultura contemporanea, ma è anche il motore di nuove forme culturali, ed espressive che tendono a comunicare un disagio sociale.

A ben vedere quanto è successo alla pittrice curda Zehra Dogan, incarcerata perché colpevole di aver creato un dipinto contro la violenza e la sopraffazione, che a dimostrazione di tale condizione, le hanno tolto ogni strumento creativo, per cui oggi, anche per protesta, dipinge con il sangue! Usa tutto ciò che può per descrivere quello che passa il suo popolo, dal cibo alle bevande incluso il sangue mestruale, con cui disegna su fogli di carta, quanto accade.

Storie d’arte tristi che raccontano la condizione di un popolo

La Turchia è sicuramente un paese che può uscire da questa empasse sociale, il Presidente Erdogan può cambiare questa condizione, può farlo agli occhi dei turchi ma anche del mondo intero.

L’arte non può essere ne vincolata tanto meno vietata, farlo vuol dire togliere aria a un popolo, linfa vitale grazie alla quale si tiene in vita attaccato alla speranza!

Immagine via:  www.lastampa.it

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